L’atto chirurgico ricopre un ruolo fondamentale nella strategia terapeutica verso i tumori dell’apparato digerente: le attuali conoscenze dimostrano che ogni cento guarigioni, i due terzi vengono attribuiti al solo atto chirurgico mentre i rimanenti un terzo alla combinazione chirurgia con le terapia convenzionali (radioterapia e chemioterapia chiamate terapie adiuvanti).
Lo scopo della chirurgia è ottenere l’asportazione del tumore (o neoplasia maligna), nella maniera più radicale possibile (interventi R0: interventi senza residuo macroscopico della neoplasia).
Oggi numerosi studi affermano che l’associazione chirurgia-terapie adiuvanti è in grado di ottenere il controllo locale del tumore con la chirurgia e sistemico delle cellule migrate dal tumore primitivo.
Le terapie adiuvanti possono precedere l’intervento chirurgico e in questo caso sono definite terapie neoadiuvanti e vengono praticate allo scopo di ridurre le dimensioni della neoplasia (in caso di neoplasia del retto per esempio) e/o la tendenza a metastatizzare e quindi a diminuire l’incidenza di recidiva.
La laparoscopia ha un ruolo importante anche nella fase diagnostica: essa è in grado di affinare la diagnosi con l’ispezione mininvasiva a 360° della cavità addominale (staging), rilevando la presenza di carcinosi (presenza di metastasi inferiore ai 5 mm non evidenziabili con le comuni metodiche diagnostiche) allo scopo di evitare inutili laparotomie non terapeutiche.
La laparoscopia è vantaggiosa per la riduzione del trauma chirurgico tradizionale, ed è in grado di garantire al paziente le migliori condizioni generali e si ipotizza che sia in grado di ridurre l’abbassamento delle difese immunologiche offrendo una maggiore tolleranza e reattività alle terapie adiuvanti.
Neoplasie del Colon – Sigma – Retto e Ano – Chirurgia Laparoscopica
La laparoscopia è particolarmente vantaggiosa in questi tipi di tumore: garantisce il rispetto dei medesimi principi oncologici della chirurgia tradizionale.
Permette l’asportazione radicale come negli interventi classici: emicolectomia destra, emicolectomia sinistra, resezione anteriore di retto con conservazione dello sfintere, resezione di retto per via addomino-perineale.
La mininvasività della metodica, sembra che agevola le terapie adiuvanti e neoadiuvanti garantendo le migliori condizioni generali del malato, che viene anche preservato dalle possibili sequele della laparotomia tradizionale.
L’intervento, della durata di 120′ – 240′ , prevede l’utilizzazione di quattro o cinque incisioni e di una piccola incisione di 4-5 cm. per estrarre la parte di intestino da asportare.
La degenza media è di tre giorni per più dell’80% dei nostri pazienti.
Per tale chirurgia l’utilizzo di cateteri peridurali posizionati dai nostri anestesisti consente ai pazienti di poter alimentarsi poche ore dopo l’intervento, di deambulare il giorno seguente e di essere dimesso dopo 3 giorni: chiedete ai nostri anestesisti prima di ogni intervento.
Neoplasie dello Stomaco e Chirurgia Laparoscopica
L’intervento consiste nella asportazione dei 2/3 o di tutto lo stomaco per esiti e complicanze della malattia ulcerosa o per neoplasia.
Viene eseguito attraverso una incisione della parete addominale, ma anche in questi casi può essere valutato l’accesso laparoscopico da riservare a casi selezionati.
La continuità del tubo digerente viene assicurata da un segmento intestinale trasposto sull’esofago in caso di gastrectomia totale o sulla trancia gastrica residua.
Neoplasie del Pancreas e Chirurgia Laparoscopica
Il trattamento chirurgico può prevedere l’asportazione di una sua porzione, meno frequentemente di tutto l’organo.
L’intervento viene eseguito attraverso una incisione dell’addome, ma in alcuni casi selezionati la chirurgia laparoscopia può avere un ruolo resettivo soprattutto nelle lesioni localizzate al corpo e coda della ghiandola .
Per le lesioni localizzate alla testa possono beneficiare di trattamento mininvasivo ma eseguito con tecnica robotica.
Neoplasie del Fegato e Chirurgia Laparoscopica
I tumori del fegato possono comportare asportazioni anche ampie dell’organo, che ha capacità di rigenerare, oppure limitate a singoli segmenti.
La localizzazione al lobo sinistro si presta bene al trattamento chirurgico laparoscopico.
In alcune condizioni particolari i noduli epatici possono venire trattati con l’ausilio di radiofrequenza, provocando ipertermia locale e conseguente distruzione della lesione.
Anche questa metodica può avvalersi della laparoscopia.
Neoplasie benigne e maligne del Surrene (Adenoma e Feocromocitoma) e Chirurgia Laparoscopica
Si tratta di tumori causa di iperfunzione endocrina, determinante un corteo sintomatologico con preminenza di ipertensione arteriosa.
L’intervento, della durata di 90-180′, viene condotto attraverso tre o quattro incisioni di 0.5-1 cm. e consiste nell’asportazione dell’intero surrene.
La dimissione può avvenire già dopo 48 ore; a volte è necessario ritardarla per ottenere un miglior controllo della funzione ormonale. Il malato può riprendere le proprie occupazioni entro 10 giorni.